Più che le Hit di Michael Boublé e di Mariah Carrey il periodo natalizio mi è sempre sembrato il famoso testo di Johnny Dorelli.
‘Sti giorni so’ stata ospite a casa de parenti e a dirla tutta per poco mi sarei mangiata anche il tavolo in salone!
Tutto procede secondo i piani: i parenti ti pongono domande sull’università e sul fidanzatino che puntualmente come ogni anno è invisibile, te sorridono e tornano a mangiare. La cuginetta piccola ti chiede se anche tu stai aspettando l’arrivo di Babbo Natale e quali giochini hai sul telefono. Cara, te lo sogni che te faccio giocare a Clash Royale!
Noi comunque da un paio d’anni a questa parte, come famiglia, ci siamo allargati quindi da un lato me ritrovo a sentire dei discorsi di cui effettivamente conosco soggetto, predicato e complemento, e poi dall’altro lato del tavolo me devo informare de vita, morte e miracoli. Miracoli, l’unico miracolo in quel tavolo forse sarà quando mi presenterò col fidanzatino e con quel pezzo di carta chiamato Laurea in mano.
Comunque la serata passa tranquilla, ‘na bella tombolata tipo Hunger Games, secondo me a qualcuno gli stava pure per partire un infarto.. Già me li sto immaginando che esplodono come palloncini.
A ‘na certa non ce la facevo più a stare tutta in tiro e me so portata il pigiamino elegante di Winnie the Pooh, tanto alla fine è grigio e rosso quindi stavo in tema natalizio. E poi ho mangiato talmente tanto che quel pigiama è stata una benedizione mandata dal cielo. Non capisco perché non possiamo normalizzare ‘sta cosa di presentarci ai cenoni con i pigiami già indosso, senza il bisogno di sbottonarci durante la seconda portata del primo. A dircela tutta: se Gesù è venuto al mondo in una mangiatoia, io non penso che si offenda se ci vestissimo comodi, giusto?
Quello comunque che mi viene da chiedere è: se a natale dobbiamo essere tutti più buoni, perché c’è sempre quell’argomento in famiglia che ti porta quasi a lanciare pezzi di panettone l’un l’altro? Durante la notte percorriamo un viaggio spazio tempo che ci porta a vivere in un universo parallelo al nostro? Il cibo non digerito e la nostra voglia di concludere queste feste ci porta all’esasperazione? Mistero.
Mi piace ricordare il Natale di quando io e mia cugina eravamo piccole e stavamo nel nostro mondo a giocare e aspettare con impazienza l’arrivo di Babbo Natale per scartare i regali. Concordando con lei però siamo giunte alla conclusione che il Natale al “Tavolo dei Grandi” è molto più figo: Ogni anno scopriamo un altarino in più della nostra famiglia e ci troviamo un po’ alla Michael Jackson nel videoclip di Thriller ( e non mi meraviglierei se uno di questi aneddoti fosse veramente Thriller) Ao, se fa pe’ scherzà, sia chiaro!

E per concludere, le festività sono fatte si per riunirsi, per gioire e sorridere, ricordare i bei tempi e le persone, specie quelle che purtroppo non ci sono più, ma non c’è cosa più bella che rientrare nella propria abitazione, buttarsi sul divano e un po’ alla Riccardo Garrone esclamare: “E anche questo natale se lo semo levato dalle…. “
