Il confine – recensione e intervista SalTo2019

Il mondo è in pericolo, sta soffrendo, NOI stiamo soffrendo. Ma esiste un mezzo molto potente, oltre ai social network e alla televisione, per far comprendere questa urgenza: la scrittura. Sono diverse le storie che ci raccontano di situazioni non molto lontane dalla nostra, gli scrittori provano a mettere nero su bianco ciò che sta accadendo al nostro mondo, portando il tema del cambiamento climatico sotto l’attenzione di giovani e di adulti.

Mhairi la protagonista de “Il confine”, romanzo della scrittrice inglese Nicky Singer, è una giovane ragazza scozzese con un importante obiettivo, quello di salvarsi avendo con sé solo una pistola e un documento d’identità. La giovane scozzese per motivi legati all’ambiente si ritroverà in Sudan, luogo che offre poche risorse a causa dei numerosi problemi climatici che si sono verificati, per questo cercherà in tutti i modi di ritornare nell’isola scozzese dove la nonna la sta aspettando. Tutto ciò apparentemente già complicato, verrà reso ancora più difficile dall’incontro con un bambino dall’aspetto molto debole ma interiormente forte e resiliente.  Mhairi si troverà davanti a una decisione molto complessa, se prendere con lei il bambino, questo ovviamente comporterebbe responsabilità e condivisione, in un mondo dove è più importante pensare alla propria vita, oppure, abbandonarlo in modo da continuare il tragitto da sola e senza preoccupazioni.

Grazie a Dea Planeta, un anno fa, quando sono stata al Salone del Libro di Torino, ho avuto l’onore di poter incontrare l’autrice di questo romanzo emozionante e, insieme ad altre blogger, scambiarci qualche parola e qualche riflessione.

Nicky Singer è stata molto disponibile e ci ha raccontato in modo dettagliato la storia di questo suo nuovo libro. Vent’anni fa parlando con un suo grande amico climatologo, questo le disse, che restava solo un’opzione per affrontare il problema legato al cambiamento climatico: trasferirsi al nord e avere una pistola. Questo discorso, all’autrice era sembrato assurdo e all’inizio non riuscì a capirlo, ma dopo anni e anni comprese la reale situazione e così iniziò a scrivere “The Survival Game”, tradotto “Il confine”. Le esperienze che all’interno del libro sono descritte, con protagonista Mhairi, sono in gran parte ricostruite da esperienze che ha vissuto in prima persona l’autrice:

” È il mio lavoro, scrivere quello che io vivo”. L’obiettivo della Singer è quello di raccontare la storia di una di noi, una storia che potenzialmente può esse reale e di conseguenza può essere vissuta. La realtà descritta ne “Il confine” non è lontana dal nostro mondo, pertanto non è un libro che si può definire distopico: “Ho spinto la barca un po’ più a largo ma non troppo”.

[Parole di Nicky Singer durante l’intervista al SalTo 2019]

Ci è stato raccontato come il romanzo sia stato proposto a una casa editrice americana che aveva accettato la pubblicazione del libro ma solo se l’autrice avesse cambiato il finale, NIENTE SPOILER SE VUOI SAPERLO COMPRA IL LIBRO, ma si è rifiutata di concludere con un happy ending, perché, come sostiene la stessa scrittrice, il libro ha un forte impatto verso il lettore e deve suscitare delle profonde emozioni dall’inizio alla fine.

Con me ci è riuscita, questo romanzo mi ha fatto emozionare, mi ha fatto riflettere su quanto il nostro mondo sia in pericolo per colpa nostra, talvolta gli chiediamo troppo.

Il problema dell’ambiente deve essere affrontato in primis da noi giovani, che abbiamo tutta la vita da condividere con il mondo e dobbiamo averne cura. Perciò bisogna iniziare a smobilitare i più giovani tramite una sensibilizzazione mirata: partecipazione a progetti e attività che possano migliorare l’ecosistema, manifestazioni, ma soprattutto informazione tramite libri, film, documentari. L’informazione è la più importante arma di cui possiamo avere bisogno.

STELLINE DI VALUTAZIONE

Classificazione: 5 su 5.

Titolo: Il confine
Autore: Nicky Singer
Editore: Dea Planeta
Pagine: 362
Costo: 17.10 eur


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