Più forte di ogni addio – Enrico Galiano

Ecco la prima recensione della piccola attività che ho lanciato sul blog #iorestoacasaeleggo. Se vuoi partecipare clicca sul link.

Essere ciechi significa non vedere con gli occhi ma guardare con gli altri sensi, sapere e riuscire ad osservare.
Michele, protagonista del romanzo di Enrico Galiano Più forte di ogni addio, ci insegna che un cieco è molto più vedente di un vedente.
Lui conosce bene ciò che lo circonda, conosce il colore rosso, lo ha visto con i suo occhi sa come è fatta la realtà, la conosce perché lui ci vedeva prima che accadesse il Big Bang.
Questo romanzo ci insegna che molto spesso diamo per scontato cose che ci sembrano evidenti e che per noi costituiscono la quotidianità, cose a cui siamo abituati e proprio per questo pensiamo che non le perderemo mai.
Perché Michele è proprio come noi, un ragazzo semplice che aveva un sogno nel cassetto ma il destino gli ha riservato un incidente e gli ha invertito la rotta.
Uno dei pochi a non trattare Michele come un non è il suo amico Carlo che anzi molto spesso si scorda la realtà del suo amico e imperterrito gli invia screen e foto sul cellulare.
Infine, c’è Nina, il profumo sentito per caso sul treno mentre andava a scuola, da allora lei è diventata la sua meta e per Nina Michele è stata la prima persona a riuscire a vederla dentro per quello che è.
Questo amore in continua trasformazione è fonte di prime volte, di risate ma anche di tanto dolore.
Una storia ricca di insegnamenti che arriva dritta cuore.
Ogni gesto del protagonista, ogni parola di Nina e ogni bizzarria di Carlo costruisce questa storia adolescenziale profonda che parla attraverso il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti.
Una lettura molto interessante e consigliata soprattutto agli adolescenti.

«Tutti che parlano di questa felicità, la felicità, e te la vendono come la cosa più bella del mondo. E hanno ragione, ma si dimenticano sempre di dirti l’unica cosa davvero importante, della felicità.» «Qual è?» «Che il giorno in cui scopri di essere felice è anche il giorno in cui scopri quanto dei fragile.»