Recensione:
Pensate di conoscere veramente la persona che vi sta accanto da anni, con cui condividete ogni momento, ad esempio vostro marito?
Vivian è la protagonista del romanzo d’esordio di Karen Cleveland “Solo la verità”.
Sin da subito soprannominata Viv, Vivian, vive a Washington con i suoi quattro figli: Ella, Chase, Caleb e Luke e suo marito Matt.
Oltre ad essere una mamma è anche un’analista di controspionaggio della CIA che ha il compito di ricercare le cellule dormienti Russe.
La sua capacità riuscirà a farla arrivare infondo al compito, tramite un algoritmo ideato da lei arriverà ad entrare nel computer di Jurij Yacov e nella cartella ‘amici’ troverà la verità su suo marito.
“Avrei potuto, avrebbe saputo. Condizionali che stridono. Lui lo sa, che non possiamo fingere che non sia successo niente , che io non sia venuta a saperlo.”
Aleksandr Lenkov, meglio conosciuto da Vivian come Matt, suo marito, era stato orfano a 13 anni ed era stato inserito in una struttura dell’SVR (servizio d’intelligence internazionale) e all’età di 15 anni venne reclutato ufficialmente.
La vita di Vivian si trasforma in una bugia, in una pallottola che potrà mettere a rischio tutta la famiglia.
Un romanzo struggente che cattura il lettore ad ogni singola pagina.
Il titolo e la copertina, caratterizzata dalle foto di una Polaroid, richiama la campagna marketing della serie televisiva Tredici “nient’altro che la verità”, che però tratta di tutt’altro argomento rispetto a questo romanzo.
L’autrice, Karen Cleveland, come descritto sul retro della copertina, ha lavorato per otto anni nei servizi segreti americani e sei dei quali trascorsi a combattere il terrorismo, per cui il romanzo è stato scritto da una mano professionista.
Sinossi:
Pochi clic separano Vivian Miller, analista del controspionaggio della CIA, dal suo obiettivo. Un algoritmo da lei ideato, due anni di ricerche, svariati tentativi falliti: tutto precipita verso la breve sequenza di gesti che le consentirà di violare il sistema operativo di Jurij Yakov e smascherare una rete di spie russe presenti sul territorio degli Stati Uniti. Ma quando la cartella Amici, rivela finalmente il suo contenuto, il mondo di Vivian crolla in un istante. Perché a restituirle lo sguardo dal pc di Yakov sono gli occhi scuri e profondi di Matt. Il suo Matt. L’uomo della sua vita e padre dei suoi quattro figli. Di colpo non è più solo il futuro professionale di Vivian a essere in discussione, ma il suo presente, il suo passato. Mentre dentro di lei ogni certezza va in pezzi, la memoria corre a ritroso: l’incontro fortuito e quel caffè rovesciato sulla camicia di Matt (le goffe scuse di lei, il sorriso di lui); il primo appuntamento nel ristorantino italiano; l’improbabile proposta di matrimonio in aeroporto; la ricerca della casa perfetta nei sobborghi di Washington; la nascita di Luke. Una bugia lunga dieci anni. Un incubo privato destinato a trasformarsi in concitato intrigo politico dove la posta in gioco si fa di ora in ora più alta.
Considerazioni personali:
Il libro mi è stato dato in omaggio dopo aver effettuato l’abbonamento alla rivista Italiana Leggere:Tutti.
Fin da subito mi ha colpito il personaggio di Vivian, una donna apparentemente vulnerabile che però nasconde una grande forza interiore e si ritroverà a fare scelte molto rischiose.
È un romanzo lungo che presenta un andamento fluido, alterna il presente al passato coinvolgendo il lettore nella storia. Molte volte si sofferma su dettagli poco rilevanti o su cose già dette in precedenza.
Il mio voto è: