‘Come un giovane uomo’ è il romanzo edito Marsilio di Carlo Carabba.
Leggendo le prime righe si può notare come questo romanzo sia abbastanza complicato, segue un andamento non cronologico ricco di flashback.
La voce narrante è Carlo, l’autore, che all’interno del romanzo viene citato poche volte, solo sei.
La vicenda si muove attorno due fatalità: la caduta della neve a Roma, tanto desiderata dall’autore, visto che l’ultima nevicata alla quale aveva assistito era quella del 1985, questo evento di per sé affascinante si alterna con il coma della sua migliore amica Mascia.
Man mano che si sfogliano le pagine del romanzo sembra di stare all’interno della mente e dei pensieri confusionari del ragazzo:“rileggere il passato col presente individuando presagi e prove indubitabili di un disegno negli eventi normalmente indecifrabili dell’esistenza”.
Sono stata presente alla presentazione del libro, il 4 Maggio e a presentarlo vi era l’autore con Giuseppe Antonelli, professore di Linguistica italiana.
Giuseppe Antonelli ci ha spiegato che questo romanzo è di taglio filosofico e lo scopo dell’autore è farci ragionare su cosa è la morte.
Infatti, non è facile vivere il dolore del lutto per una persona cara, noi dobbiamo voler bene alle persone pur sapendo che da un giorno all’altro non ci possano essere più.
Carabba nel romanzo attraversa tutti gli stadi di comprensione del dolore: la prima reazione è quella di scappare e far finta che non sia mai successo, iniziando così una serie di omissioni. La seconda fase richiama l’atto mancato di Freud e qui si parla di senso di colpa.
“L’atto mancato è un fenomeno psichico che consiste in un errore d’azione: si vorrebbe fare una certa azione e invece se ne fa un’altra.” – Wikipedia
Il ritmo è costituito da un andamento articolato e da un linguaggio psicoanalitico che richiama quello filosofico.
L’autore fluisce tutto il libro in un unico capitolo, cosa molto particolare ma anche questa scelta richiama lo stile di un saggio filosofico.
Il titolo ‘Come un giovane uomo’ è proprio il modo di vivere del protagonista, il giovane uomo ‘come se…’.
L’autore spiega che per scrivere il libro ci sono voluti 5 anni ed è il suo primo romanzo.
Concludo l’articolo con una frase:
” Di solito la nostra natura, simile ai contrappesi che costringono il palombaro sul fondo del mare o alla fune che impedisce alla mongolfiera di affidarsi al vento, ci tiene avvinti al terreno consumato e battuto del nostro carattere che, come un corpo più leggero dell’acqua, riemerge in superficie e fa sì che non sia in nostro potere nasconderci realmente e che, in differenti gruppi umani, ci ritroviamo fatalmente a rivestire il medesimo ruolo.”