L’arte, intesa come disegno, per molti ragazzi viene considerata una dipendenza e può essere paragonata, per gli effetti, ad una droga.
Attraverso l’arte, infatti, l’uomo si estranea dalle persone e dai luoghi e riconosce la sua libertà.
Il disegno, così come la scrittura, è un vero e proprio linguaggio dell’anima.
Il ruolo del disegno fin dall’antichità era quello di comunicare con gli altri, come viene presupposto da moltissime fonti, l’uomo ha iniziato prima a disegnare e poi a parlare e a scrivere.
Durante la preistoria, i colori quali: rosso, giallo, bianco e nero erano ricavati da elementi naturali come le pietre.
Pian piano e con molti rinnovamenti l’arte del disegno è giunta fino ai giorni nostri con tecniche e strumenti innovativi.
Oggi, una delle tecniche più utilizzate dagli artisti è quella del disegno grafico tramite la tavoletta grafica.
Con le tavolette grafiche gli artisti possono creare disegni al computer con molta più facilità e molto meno spreco di carta.
Ho avuto la curiosità di porre due domande a tre miei amici, dediti al disegno, ho ricevuto risposte molto diverse tra loro ma allo stesso tempo interessanti e profonde.
Le domande erano:”Perché ti piace disegnare? Cosa provi mentre disegni?” le risposte sono state queste:
Erica:” Beh, sin da piccola mi piaceva molto disegnare… stavo sempre con una matita o un colore in mano, quindi posso dire che la mia passione per il disegno é maturata nel tempo ed é per questo che mi piace molto, mi piace perché esprimo me stessa, mi aiuta a rilassarmi e a togliermi i pensieri negativi che ho in mente. Mentre disegno provo molte cose, penso a come sono riuscita ad arrivare a questo punto ovvero riuscire a disegnare quasi molto bene, ovviamente non sono ancora una professionista ma mi impegno molto ogni volta per migliorare le mie capacità”.
Erich:” Io non ho mai disegnato davvero, diciamo che facevo degli scarabocchi a caso per esercitarmi senza impegno su tecniche che vedevo come quella del chiaro scuro, poi ho cominciato a fare disegni copiandoli da altre fonti perché non riesco a farlo a mente.
Comunque mi piace disegnare perché entro in un mondo tutto mio, dove non ci sono barriere a meno che non siano le tue e espanderle con nuove tecniche e modi di disegnare e colorare.
Quando disegno sono molto concentrato. La cosa che provo di più è curiosità nel come verrà alla fine, poiché il disegno non verrà mai come te lo sei immaginato per vari motivi, nuove idee o anche semplici errori che vengono modificati con sopra un disegno simile all’errore.”
Stefano:” Quando ero piccolo non ho mai trovato niente di più interessante del disegno. Era così affascinante vedere che dove finivano le mie mani iniziasse una matita e poi un foglio di carta dove creare tutto o niente. Ora che sono un po’ più grande capisco che, ogni giorno siamo costretti a seguire regole ovunque, e fare attenzione a ciò che diciamo perché la gente fraintende sempre più spesso. Dov’è la libertà? L’unico posto dove nessuno può dirci chi essere e cosa pensare é la nostra testa, ma non basta! Non possiamo lasciare tutto lì. Noi siamo ciò che proviamo e come lo mostriamo! Ecco io quando disegno mostro a chiunque interessi chi sono e cosa provo. La riuscita del disegno é riconducibile direttamente a come mi sentivo mentre lo facevo. In gergo si dice che disegnare su un foglio bianco senza tracciare una linea di confine vuol dire “disegnare nel vuoto”. Ora quando devo produrre un’opera in particolare il contorno lo faccio. Ma negli schizzi veloci NO! Non c’è niente di più istintivo e libero del disegno nel vuoto per quanto mi riguarda! Ogni volta vorrei essere lasciato solo lì, con l’infinito colto in un foglio di carta, l’eterno nella connessione fra il vuoto, la mia mano e la testa e l’assoluto nella convinzione di essere me stesso”.
Giulia Cocco, in arte Juls Wednes, ha 24 anni e da piccola, quando per la prima volta prese una matita in mano, iniziò quello che ora è il suo lavoro e la sua passione: “La mia è una passione, un bisogno irrefrenabile di creare qualcosa da zero, idealizzandola e rendendola immagine, non più solo concetto!”.
- Come è nata questa passione?
La mia passione nasce insieme a me. Mi reputo un po’ “Figlia d’arte”, sono sempre stata curiosa sin da bambina, quando, estasiata, guardavo disegnare mia madre, la mia più grande ispirazione. Mi lascio trasportare da ciò che amo e che mi piace, giorno per giorno sperimento e creo, senza perdermi mai d’animo. - Cosa cerchi di trasmettere attraverso i tuoi disegni e quindi a chi sono rivolti?
I miei disegni sono rivolti a tutti quelli che vogliono dargli un’ interpretazione, amo il confronto e le idee diverse dalle mie. Le mie Ladies, così le chiamo spesso e volentieri, sono volti di donna, mille sfaccettature di sentimenti e stati d’animo che provo ogni giorno. La maggior parte sono sognanti, mi rappresentano. - Pensi che il disegno sia uno dei modi di esprimersi più efficaci per l’uomo? Perché?
Sin dalla preistoria l’uomo utilizzava i disegni per comunicare e raccontare, il disegno è comunicazione. Lo vedi, è li, rimane li e tu puoi continuare a guardarlo quanto vuoi, fin quando non comprendi cosa l’artista ha espresso. Il disegno, come mille altre forme d’arte, è libertà d’espressione. - Qual è la differenza tra disegno cartaceo e disegno digitale, con quale ti trovi meglio e perché?
Ho iniziato disegnando su carta, provando a utilizzare qualunque tipo di mezzo per arrivare a creare ciò che avevo in mente, addirittura coloravo i miei disegni con gli ombretti! Col tempo, poi, ho conosciuto il digitale. Non vedo differenza fra i due, penso solo che il digitale sia uno strumento, proprio come lo è un acquerello su una tela. - Che cosa è l’arte per te?
Arte è creatività, idee, lotta, pace, ma il termine che più di tutti rispecchia il concetto d’arte dal mio punto di vista è: Libertà. Tramite l’arte chiunque può trasmettere il proprio io interiore, ed è fantastico come col solo uso di una penna, di un pennello o qualunque strumento si possa rendere reale lo specchio della propria anima.
⇑ Girl from the sea ⇑Pinky Gal
Io personalmente non sono una brava artista ma un’ottima osservatrice. Non sono brava a disegnare, nonostante ciò, però mi piace tantissimo guardare le opere e provare ad immedesimarmi nella situazione raffigurata. L’anno scorso ho avuto la possibilità di andare al Van Gogh Museum, ad Amsterdam, una delle mostre più belle e suggestive alle quali ho partecipato. Vedere come un artista usa i colori, come raffigura i soggetti e soprattutto chi raffigura è un’esperienza sia per i nostri occhi e sia per la nostra anima. Percepiamo la passione, il divertimento o il dolore che l’artista provava in quel momento. Le foto delle opere che guardiamo sul libro o sul web hanno un effetto completamente diverso dalla realtà. La visione di un quadro sul libro può essere definita come passiva, mentre la visione di un quadro vero e proprio è una visione attiva.
Nella prima cogliamo solo certi aspetti del quadro e a differenza di quella attiva non ci facciamo trasportare dall’emozione.
EMOZIONE questa è la parola che serve sia quando si disegna e sia quando si guarda.
Ringrazio Giulia per aver collaborato per questo articolo e vi invito assolutamente a seguirla sul suo account Instagram.
E inoltre ringrazio Erica, Erich e Stefano per aver risposto alle mie domande!
“Cos’è disegnare? Come ci si arriva? È l’atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può.” Vincent Van Gogh